Pages

domenica 31 maggio 2009

Llamamiento al gobierno cubano y al mundo! Call of freedom ! Appello al governo cubano e al Mondo!



Invitiamo tutte le persone e le istituzioni che difendono i diritti civili nel mondo e che vogliono contribuire a chiedere che il governo cubano:
  • Liberi i prigionieri politici a Cuba.
  • Abolisca il divieto per i cubani di uscire e rientrare nel proprio paese senza alcuna limitazione.
  • Abolisca il divieto di accesso a Internet per i cubani.


Francesca - Muzungumalaika




Pedimos a todas las personas e instituciones defensoras de los derechos civiles en el mundo que contribuyan, y llamamos al gobierno cubano a:

  • Liberar a los presos políticos en Cuba.
  • Levantar las prohibiciones que impiden a los cubanos entrar (a) y salir de ssu pais.
  • Levantar las prohibiciones de acceso a Internet para los cubanos.

Francesca - Muzungumalaika


On behalf of all the Cuban people, we demand these legitimate rights forsaken by the government:

  • Freedom for all political prisoners.
  • Freedom to enter and leave the country.
  • Freedom to access the Internet.


Francesca - Muzungumalaika




martedì 26 maggio 2009

Mobilitazione internet per Cuba! Movilización en internet por Cuba! Internet mobilization for Cuba!


Accolgo l'appello e diffondo questo comunicato per solidarietà al popolo cubano, a mio marito Hernan ed ai miei amici bloggers cubani e non che Cuba la portano nel cuore! Con la speranza che le cose cambino al più presto !
Non è infatti possibile che nel 2009 quest'isola è ancora così indietro riguardo ai valori politico sociali di libertà, uguaglianza e civiltà, è una vergogna!


Una mobilitazione generale in internet è convocata da vari blogs e siti cubani con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale sulla realtà cubana, e mettere sotto pressione il regime dell'Havana. L'azione comune avverrà il prossimo lunedì 1 Giugno. In questo giorno i blogs e siti cubani e non cubani che accettano la convocazione apriranno la loro prima pagina con lo stesso post. Il post rimarrà come prima pagina durante tutta la giornata di lunedì.

Ecco il testo da pubblicare il 1 Giugno 2009:

Titolo
:

Appello al governo cubano e al Mondo

Testo:

Invitiamo tutte le persone e le istituzioni che difendono i diritti civili nel mondo e che vogliono contribuire a chiedere che il governo cubano:


  • Liberi i prigionieri politici a Cuba
  • Abolisca il divieto per i cubani di uscire e rientrare nel proprio paese senza alcuna limitazione
  • Abolisca il divieto di accesso a Internet per i cubani.

Español:

Abrazo la convocatoria y la difusión de este comunicado de solidaridad al pueblo cubano, a mi marido Hernán y a mis amigos bloggeros cubanos y non que traen a Cuba en el corazón! Con la esperanza de que pronto las cosas cambien! No es posible que en 2009 esta isla es todavía tan atrás con respecto a los valores sociales y politicos de libertad, igualdad y civilización, es una vergüenza!


Una movilización general en Internet ha sido convocada por varios blogs y webs cubanos con el objetivo de concientizar a la opinión pública internacional sobre la realidad cubana y presionar al régimen de La Habana. La acción común tendrá lugar el próximo lunes 1 de junio. Ese día todos los blogs y webs de cubanos y no cubanos que se sumen a la convocatoria abrirán sus páginas con un mismo post de cabecera. Dicho post permanecerá como primera entrada durante todo ese día. A continuación, el post que debe aparecer reproducido, el primero de junio de 2009, en todos los espacios que se sumen a la iniciativa:

Título:

Llamamiento al gobierno cubano y al mundo

Texto:

Pedimos a todas las personas e instituciones defensoras de los derechos civiles en el mundo que contribuyan, y llamamos al gobierno cubano a :

  • Liberar a los presos políticos en Cuba
  • Levantar las prohibiciones que impiden a los cubanos entrar (a) y salir de su país
  • Levantar las prohibiciones de acceso a Internet para los cubanos




English:

I welcome and perfectly agree to the "internet mobilization and call" and want to spread this release of solidarity to the Cuban people, my husband Hernan and my Cuban (and not) blogger friends who do bring Cuba into their heart! With the hope that things will change soon! It is not possible that in 2009 this island is still so backward with regard to social and political values of freedom, equality and civilization, it's a shame!



June, 1 we will launch the "Call of Freedom" on the Web. This general mobilization is directed to all Cubans and non-Cubans bloggers and Internet users that wish for the freedom of all Cubans living in the island, and their right to exercise all inalienable human rights. Our objective is to reach all blogs and websites from around the world to respond and support this mobilization through the Web. Our blogs and websites will be open during that specific day with the same home page and an identical anthem, the anthem of freedom.

Title
:

Call of freedom


Text
:

On behalf of all the Cuban people, we demand these legitimate rights forsaken by the government:


  • Freedom for all political prisoners.
  • Freedom to enter and leave the country.
  • Freedom to access the Internet.

venerdì 22 maggio 2009

Comunichiamo! Let's communicate! Comunicamos!

los pequeños campesinos en Zanzibar

from Kilimanjaro to Dar es Saalam on a local bus

in 3 donne a farmi le treccine!

The first thing I do when I arrive in a country is to get in touch with local people. I try in every way to communicate with them and if Italian, Spanish, English and French are not helping me, I start to gesticulate. Furthermore I find that the body is the true universal language.
We are guests, but paradoxically the healthy and constructive contact mainly depends on our willingness to have it and if we tend our hands to local people and look into their eyes, the initial suspicion turns into real intercommunication.
There is nothing better than seeing the change from a questioning eyes of a child in a genuine smile; the best reward is to see that the initial and prevented mocking of those who consider you a "curious stranger" can be converted into a spontaneous approach due on your capability on how and what way you "tourist" express yourself.
So, ultimately, if the real interest for the culture that embraces you replace the arrogance of feeling tourists, from the return journey you will not come back only with postcards printed on your photos, but also with the strong emotions sculpted in your heart.
In Zanzibar, I suffered a little stroll in fully clothed, most of its population is Muslim and shortened dresses are not well seen. Only in the beaches I have been able to wear bikini, shorts and t-shirt, I had to adapt, not with little difficulty, to respect their traditions. Before starting to read you must know not only the best route to go but what are the uses and customs of that country.
Communicate with those who have a completely different culture from yours fills the soul, enriches you and above all keeps you away from psychologists because, let us tell the truth, we all need, more or less, their help, with the rithm of our industrialized countries, where we continuously run from one place to another, breathe the smog, and in which is difficult to carve out a moment of tranquility, often we do not appreciate the simple things and the intrinsic meaning of life! Have the ability to learn to listen and understand, to come meet and find a dialogue in our society it is difficult ... has become a rare gift! But if we could do at least one trip a year we could rediscover our dormant and hibernating parts, and this would be a great awakening!

Francesca - Muzungumalaika


La prima cosa a cui mi dedico quando metto piede in un paese è il contatto umano con gli abitanti del luogo. Cerco in ogni modo di comunicare con loro e se l'italiano, lo spagnolo, l'inglese ed il francese non mi aiutano, inizio a gesticolare. Del resto trovo che, quello del corpo, sia il vero linguaggio universale.
Siamo noi gli ospiti, ma paradossalmente il sano e costruttivo contatto dipende sopratutto dalla nostra propensione ad averlo e se alla gente del posto tendi la mano guardandola negli occhi, l'iniziale diffidenza si trasforma in reale intercomunicazione.
Non c'è cosa migliore che vedere tramutare uno sguardo interrogatorio di un bimbo in un vero e proprio sorriso; la migliore gratificazione è vedere che il sogghignare iniziale e prevenuto di chi ti considera uno straniero curioso si converte in un avvicinamento spontaneo per quello che esprimi e per come lo esprimi.
Quindi, in definitiva, se l'interesse reale per la cultura che abbracci si sostituisce all'arroganza del sentirsi turista, da quel viaggio non ritornerai solo con delle cartoline stampate sulle tue fotografie, ma anche con delle forti emozioni impresse nel cuore.
A Zanzibar ho un pò sofferto nel gironzolare completamente vestita, la gran parte della sua popolazione è musulmana e non vede di buon occhio l'abito succinto. Solo nelle spiagge ho potuto indossare costume, pantaloncini e maglietta, mi sono dovuta adeguare, non con poche difficoltà, al rispetto delle loro tradizioni. Prima di partire bisogna documentarsi per conoscere non solo i migliori itinerari da percorrere ma quali sono gli usi e costumi di quello stesso paese.
Comunicare con chi ha una cultura completamente diversa dalla tua riempie l'anima, ti arricchisce e soprattutto ti tiene lontano dagli psicologi perchè, diciamoci la verità, tutti quanti ne avremmo bisogno, chi più chi meno, con il ritmo dei nostri paesi industrializzati, dove continuamente si corre da una parte all'altra, respiriamo lo smog, dove è difficile ritagliarsi un momento di tranquillità, spesso non si apprezzano le cose semplici ed il significato intrinseco della vita! Avere la capacità di sapere ascoltare e comprendere, di venirsi incontro e dialogare nella nostra società è difficile... è diventata una rarissima dote! Ma se potessimo fare almeno un viaggio all'anno riscopriremmo parti di noi assopite ed in letargo e sarebbe un bel risveglio!

Francesca - Muzungumalaika



La primera cosa que hago cuando pongo los pies en otro país es buscar un contacto real con los abitantes del lugar que visito. Intento por todos los medios de comunicarme con ellos y si el Italiano, Español, Inglés y Francés no me ayudan, empiezo a gesticular. Además me parece que exprimirse en cualquier manera es el verdadero lenguaje universal.
Somos extranjeros en tierras desconocidas y pienso que el contacto sano y constructivo depende principalmente de nuestra propensión al tenerlo y si les tiendes la mano y les miras directo a los ojos, la sospecha inicial se puede convertir en auténtica intercomunicación. No hay nada mejor que ver convertirse una mirada interrogatoria de un niño en una verdadera sonrisa, no hay mejor presente que ver que el "bromear inicial " de quien te considera un "curioso turista" se convierte en un enfoque espontáneo por lo que tu exprimes y por como lo exprimes. Así que, en última instancia, si el interés real de la cultura que acercas se sustituye a la arrogancia de presentarse como el turista que trae dinero, desde el viaje vuelveras no sólo con postales impresas en tus proprias fotografías, sino también con las emociones fuertes traidas en el corazón.
En Zanzíbar, he sufrido tanto porque tenia que vestir con ropas largas, como la mayoría de la población es musulmana y no les gusta ver a los turistas con vestidos cortos. Sólo en las playas me pude poner mi traje de baño, camisa y pantalones cortos, tuve que adaptarme, no con pocas dificultades, por el respecto de las tradiciones. Entonces mi consejo es que antes de partir uno tiene que informarse no sólo de los itinerarios sino también de los usos y costumbres de ese país. Comunicarse con aquellos que tienen una cultura completamente diferente de la tuya te llena el alma, te enriquece y, sobre todo, te mantiene alejado del psicólogo, ya que en verdad todos lo necesitarìamos: con el ritmo de nuestros países industrializados, donde se va de prisa continuamente de un lugar a otro, se respira aire contaminado y donde es difícil encontrar momentos tranquilos, a menudo no se aprecian las cosas sencillas y el significado intrínseco de la vida! La capacidad de aprender a escuchar y comprender, de acercarse dialogando en nuestra sociedad se parece cosa tan difícil y rara! Pero si pudiéramos hacer al menos un viaje por año para volver a descubrir las partes latentes y hibernadas que nosotros traemos en la vida cuotidiana, sería un gran despertar!

Francesca - Muzungumalaika




sabato 9 maggio 2009

Would You like to taste Ugali Dish? Gradite un piatto di Ugali? ¿ Les gustaria probar un plato de Ugali?

If you decide to make a journey you must find the time to visit a typical market of that country (fruits, vegetables and all sort of food)! Have you ever seen the benches filled with meat or fish, with all kind of insects on? Or the meat dried in the sun? Then if it's hot the smell or the stink is really strong and it makes it more distinctive! They wrap it in sheets of newspaper or something similar, but even this is part of a culture! The best thing would be, if you can, try to cook some typical recipe. Recipes are simple, but sometimes for the few resources they have, you need time to prepare it , and to tell you the truth, in my personal experience, if things are easy then I get lost! For example: the rice. Many people tell me that is so simple to cook, but not for me! And in general for things in my life! If I find myself in front of major problems then I'm easy to get any kind of solution, on the contrary I get lost when faced with something very easy to solve, because I know that the solution is at hand and I can grasp it at the last minute! How strange it's life, or maybe it's me who is a very particoular person!
In all poor countries basically they arrange with food cheaper, the same ingredients are found in Africa, Central and South America, Asia and the Middle East and many other poor places. When should fend certainly the imagination is a great component! Usually the plates are unique and eaten together If there is the economic opportunity. In Italy there is the custom to eat meals separately because each dish must be tasted apart and it will be a problem for the typical "traditional Italian" to join the first together with the second and garnish! The "Traditional Italian" is not feeling confortable traveling abroad, because of the international cuisine , and for sure will come back home more slim! Well, I don't feel a "tipycal Italian", even though I love Italian cooking. Every country has its own traditions and we should respect them trying to taste everything, although sometimes you must have courage in tasting what you see!
The typical lunch in Tanzania consists of a single plate of Ugali or rice, with a sauce and a vegetable, the Michicha, a sort of spinach, unavailable in Italy, and if they can afford it, accompanied by fish or meat. Bananas are cooked as well, in Tanzania one of the most common quality is the pink one called Ndizi. Shall we talk about mangos and pineapples? I am missing those flavours!
I have tasted Ugali in Zanzibar, with vegetable, meat and spices, simply delicious! And don't forget that Zanzibar is the island of spices, can you imagine the tastes and the fragances?

Se decidete di fare un viaggio dovete assolutamente trovare il tempo di intrufolarvi nei mercati tipici di quel paese (frutta e verdura e di tutti i generi alimentari)! Avete mai visto i banchi pieni di carne, di pesce, con ogni specie di insetto sopra? O la carne essiccata al sole? C'è da sentirsi male ed il caldo accentua di più il forte odore, o addiruttura la puzza! Te la incartano nei fogli di giornale o qualcosa di simile, ma anche questo fa parte delle culture! La cosa migliore sarebbe, se si ha la possibilità, di provare a cucinare qualche ricetta tipica. Sono ricette semplici, ma a volte per i pochi mezzi che hanno, ci si mette del tempo, ed io a dire la verità, più le cose sono facili e più mi perdo! Ad esempio il riso, mi dicono che è tanto semplice cucinarlo, ma non per me! E così in generale per le cose della mia vita! Più mi trovo davanti problemi insormontabili e più riesco a trovare una soluzione, mentre mi perdo di fronte a qualcosa di estremamente facile da risolvere, sarà perchè so che la soluzione è a portata di mano e la posso afferrare in extremis! Ma che strana la vita, o forse sono io molto particolare come persona!
In tutti i paesi fondamentalmente poveri ci si arrangia con i generi alimentari più economici, gli stessi ingredienti si trovano in Africa, centro e Sud America, in Estremo ed in Medio Oriente ed in molti altri ancora. Quando bisogna arrangiarsi di certo non manca la fantasia! Di solito sono dei piatti unici, dove si mescolano, quando è possibile, diversi alimenti e si mangiano insieme. Noi in Italia questa cultura non l'abbiamo, dobbiamo mangiare i piatti separatamente proprio perchè ogni piatto deve essere assaporato separatamente e guai se dici all' italiano tradizionale di unire il primo al secondo e contorno! Loro sono proprio quelli che si trovano malissimo con la cucina degli altri paesi e ritornano di certo dimagriti! Ma questo non è giusto, ogni paese ha le sue tradizioni ed il rispetto sta nel provare tutto, anche se a volte ci vuole un certo coraggio!
Il pranzo tipico in Tanzania è costituito da una portata unica composta da Ugali o riso, accompagnato da una salsa e da una verdura, il
Michicha, ossia degli spinaci introvabili in Italia e, chi se lo può permettere, lo accompagna con carne o pesce. Si cucinano anche le banane, specialmente quelle di qualità rosa che si chiamano Ndizi . E' inutile dire che il mango e l'ananas sono eccezionali!
L''Ugali l'ho assaggiato a Zanzibar (buonissimo!), accompagnato da carne e spezie, Zanzibar è l'isola delle spezie, quindi, immaginatevi i diversi sapori!


Si uds deciden hacer un viaje no se pierdan la visita en un mercado típico de ese país (frutas, hortalizas y comida en general)! ¿Viste a los bancos llenos de carne, pescado, con arriba todas especies de insectos? ¿O la carne secada al sol? Y el calor acrece el fuerte olor o decimos ... la peste! Estos alimentos se lo involven en hojas de periódico o algo similar, pero esto tambien es parte de la cultura! Lo mejor sería, si se puede, ententar de cocinar algunas recetas típicas. Las recetas son simples, pero a veces por los pocos recursos que los paises pobres tienen se necesita bastante tiempo por cocinarlas, y digo la verdad, en mi personal experiencia cuando las cosas son fáciles me pierdo! Por ejemplo el arroz: me dicen que es tan simple cocinarlo, pero no para mí! Y esto me pasa, en general, por todas las cosas de mi vida! Si me encuentro con un gran problema una solución siempre la invento, pero si hay algo muy fácil de resolver, como me pierdo! Que extraña la vida, o tal vez soy yo una persona muy particular!
En todos los países pobres, básicamente, la comida està organizada con alimentos muy baratos, los mismos ingredientes se encuentran en Africa, como en América Central y del Sur, Asia y Medio Oriente y muchos más. Cuando tienes que sobrevivir con poco por cierto no falta la imaginación! Se habla de platos únicos, donde se ponen alimentos diferentes y se come todo junto. En la cultura italiana, los platos se comen separatamente ya que por el "Italiano tradicional" cada plato tiene su propio sabor y no puede ser mezclado a otros sabores , asì que serìa una locura unir el primer plato al segundo y al contorno! El "Italiano medio" se encuentra muy mal con la cocina de otoros paises y regresarà a su casa despues de un viaje muy flaco! Yo no me siento por nada una "italiana media", aunque me encanta nuestra cocina, creo que sea una falta de respecto no probar la comida extranjera, cada país tiene sus tradiciones , tambièn si de verdad hay que tener una fuerza de voluntad al provar algunos platos que a primer vista no parecen tan sabrosos!
En Tanzania la típica comida se compone de un solo plato con Ugali, o arroz, acompañado de una salsa y un vegetal, la Michicha, una calidad de espinaca que no se encuentra en Italia, acompañado con carne o pescado, siempre si es posible comprarlos. También se cocina a los plátanos, los mas conocidos son de la especie rosa llamados Ndizi. Sin hablar de los sabrosos que son mango y piña !
En Zanzíbar he comido Ugali casi cada dia(delicioso!), con carne y especias, Zanzíbar es la isla de las especias, entonces .... ¿ ustedes ya se imaginan a los diferentes sabores y fragancias?

When I returned to Zanzibar few months later, alone, I really had to arrange myself, I didn't have a lot of money! I slept in an apartment on a dirt mattress resting on the floor, the only prevention to avoid taking malaria was a mosquito net attached to a chandelier that fell flush on the mattress. Few years later I have discovered, before leaving for South Africa, that an effective remedy without having to take antimalarial prophylaxis was to take tablets of vitamin B12!
That time, during my stage in Zanzibar, I couldn't find a sponge to wash the dishes, someone suggested me to use the skin of coconuts, AMAZING ! I lived as an african and still feel an african, such kind of experiences can not be forgetten, I will always carry and keep them in my heart!



Quando sono tornata a Zanzibar da sola, mi sono dovuta veramente arrangiare, non avevo tanti soldi! Ho dormito in un appartamento con un materasso sporco appoggiato sul pavimento, unica prevenzione per evitare di prendermi la malaria era una zanzariera attaccata ad un lampadario che cadeva a filo sul materasso, e pensare che dopo un pò di anni ho scoperto , prima di partire per il Sudafrica, che un rimedio efficace senza dover fare la profilassi antimalarica , era assumere pastiglie di vitamina B12!
Non si trovavano le spugnette per lavare i piatti, e su suggerimento di qualcuno ho utilizzato la buccia delle noce di cocco, FENOMENALE, funziona! Ho vissuto come un'africana ed in fondo ancora mi sento un'africana, certe esperienze non si possono dimenticare ed io continuo ad averle nel cuore!


Cuando regresé sola a Zanzíbar despues de algunos meses, tuve que organizarme, puesto que faltaba el dinerito! Dormí en un apartamento sobre un sucio colchón apoyado en el piso; unica prevención para evitar que me cogiera la malaria un mosquitero atado a una araña que cayìa paralelo al colchón y lo cubrìa. Y pensar que después de algunos años he descubierto, antes de salir a Sudáfrica, que un recurso efectivo, sin tener que hacer la profilaxis antimalarica era tomarse la vitamina B12!
En mi permanencia a Zanzibar no se encuentraba una sola esponja o trapo para lavar los platos, alguien me sugirió utilizar la piel de coco, increíble, funcionaba! Viví como un'africana y aún me siento tal, algunas experiencias no se pueden olvidar y todavía las traigo en mi
corazón y en este largo viaje que es mi vida!